Siamo una realtà affermata nella preparazione e nell’allenamento di molteplici discipline del corpo.
A Reggio Emilia, grazie anche alla nostra esperienza, il Karate per adulti e bambini, è conosciuto come disciplina sportiva educativa e formativa che ha e continua a dare a livello agonistico allori di grande importanza e stagioni decisamente positive.
Otteniamo questi risultati grazie alla passione che ci guida nel nostro lavoro, alla preparazione del nostro staff e alla forte identificazione con i valori che il karate istilla. Mettiamo la medesima passione e disciplina a disposizione di chiunque decidesse di accedere con noi nella pratica di questa arte marziale.
Nella nostra palestra è possibile incontrare molteplici altre tipologie di corsi, dai più richiesti per il raggiungimento della forma fisica come il body building e il functional training, ai corsi per il raggiungimento del benessere psico-fisico, per esempio il pilates e bioginnastica.
A guidarci e contraddistinguerci sono sempre la nostra professionalità, la serietà e l’efficienza nell’organizzazione di corsi per tutte le esigenze di orario e di età.
Reggio Emilia 1971.
PALESTRA NAKAYAMA
Il cuore e i suoi cenni storici dal 1971 ad oggi.
“…Loris, ieri sera il gestore del locale dove ho suonato, durante un gioco organizzato in suo onore,ha rotto un tavolino a metà, con un colpo del taglio della mano. Sai, mi ha detto che pratica karate.”
Oggi, posso affermare che questo aneddoto, è stato l’embrione della palestra Nakayama. E’ strano come un aneddoto o un fatto che passano vicino, possano accompagnare su di una strada, che poi percorsa per trent’anni, diviene la propria via, inoltre mantenendo costante nel pensiero che: “senza quel banale tavolino, quella festa di compleanno o il fratello che parla di quella serata, la palestra Nakayama, questo sito e tutto ciò che ne è scaturito, sarebbero rimasti un embrione”.
La palestra Nakayama si è costituita ufficialmente nel 1978, prima di quel periodo alcuni travagliati spostamenti non ne hanno dato il suo peso sociale, tutto è avvenuto in modo pionieristico, c’erano i praticanti, c’era la pratica costante ma mancava una sede fissa che si potesse definire e sentire la propria palestra.
Nel 1972 è iniziato il mio percorso di karate, con me hanno iniziato mio fratello ed alcuni altri amici, che purtroppo ora non praticano più, a quel tempo il nostro maestro era il M° Baccaro che insegnava a Modena, dove noi andavamo ad allenarci, il desiderio di praticare era tanto, ed è così che è nata in noi l’esigenza di allenarci più di due volte alla settimana.
In seguito ci siamo organizzati per allenarci di più , altri ragazzi che erano nostri amici e che non avevano la possibilità di pagare una retta regolare di un corso tenuto da un maestro come potevamo permetterci io e mio fratello, ci chiesero di imparare da noi, anche se il nostro livello era bassissimo; eravamo solo cinture gialle.
Le nostre possibilità economiche non ci permettevano di sostenere costi o affitti anche minimi, inoltre non avevamo capacità organizzative, eravamo un gruppo di giovanissimi, molto intraprendenti ma incapaci di gestire una società anche se minuscola.
Ci fu proposto di usufruire di una struttura, ”il centro sociale”, che era una costruzione adibita a gioco della tombola per gli anziani e a magazzino per il cibo degli animali, credo che quella proposta abbia sicuramente aumentato il nostro, a quel tempo, ridicolo kimè.
Il nostro entusiasmo era andato alle stelle “EVVIVA!!! la sede del karate”, ma non ci sopportava nessuno, troppo chiasso, per tutto il tempo di allenamento Kiai, kiai,kiai e ancora kiai, in quel periodo la pratica era così, sapevamo fare poche cose, di solito buona parte dell’allenamento era dedicata ai kihon in kibadachi, e quello non te lo toglieva nessuno.
Il pavimento era freddissimo, anche nei periodi più caldi, alcune persone compassionevoli, soprattutto per i nostri piedi, ci regalarono il primo tatami, esso era costituito da un po’ di pannelli di truciolare che appoggiavamo a terra uno accantoall’altro, alla fine dell’allenamento dovevamo poi toglierli e risistemare la stanzetta per il gioco della tombola.
Nel periodo estivo il centro sociale era chiuso, perciò gli allenamenti si svolgevano nei campi circostanti, previo permesso dei contadini, oppure sulle stradine di ghiaia limitrofe ai campi, anche il campetto di calcio del nostro quartiere fungeva da dojo, nonostante le lamentele degli abitanti per la poca educazione, a detta loro, per il chiasso provocato,”insomma noi non eravamo praticanti e studenti di karate, ma casinisti”.
L’intermezzo tra il vecchio dojo,”il centro sociale”, e il nuovo una palestra comunale”la palestra di via Tosti” che è provvista finalmente delle così bramate docce, vede nell’inverno del 1974 le prime cinture nere di karate di Reggio Emilia, purtroppo uno di loro è rimasto bocciato, a causa di quella bocciatura ricordo quell’inverno come il più rigido della mia vita, perché ?, il bocciato ero io.
Nel periodo di via Tosti, il gruppo di praticanti era aumentato notevolmente e di comune accordo con tutti gli allievi si decise la quota di partecipazione per sostenere le spese d’affitto, “ ok, allora deciso! ogni allenamento ognuno di noi verserà al cassiere £ 100 ”, e questa era la retta che versavamo per praticare il karate in quegli anni a Reggio Emilia.
Poi finalmente un locale carino, piccolo ma accogliente, almeno io lo vedevo così, il locale era adibito a magazzino, 120 mq tra sotto e sopra, il sopra era un balcone fatto a elle, si saliva da una scala in ferro e da sopra si poteva guardare la parte di sotto.
Mentre visitavo assieme a mio fratello e a mia madre i locali, vedevo già la fotografia del M° Funakoshi appesa al muro la di fronte il gruppo di amici, allievi, cinture nere e tutti insieme in ginocchio in sacra concentrazione, ma soprattutto sentivo l’odore dei kiai, delle difese e dei contrattacchi delle mosse dei kata che mi affascinavano di più.,”dai mamma , forza Sergio, è troppo bello qui, vedrai funziona, io ci credo troppo”, probabilmente ero così entusiasta che non potevano che acconsentire a farla diventare la palestra di karate, la vera palestra “NAKAYAMA”. Il contratto d’affitto era stipulato, perciò!, gambe in spalla su le maniche e…..ecco la sede ufficiale della nostra palestra , bella, veramente bella.
Quanti secchi di sabbia, di cemento, di calce abbiamo portato come garzoni ai muratori, che bello, non saremmo stati solo i gestori, ma anche i costruttori della nostra palestra, per ogni cosa cercavamo di risparmiare il più possibile,ma facendola come la volevamo o come l’avevamo sognata.
Abbiamo aiutato poi gli idraulici, gli elettricisti e gli imbianchini, tante notti passate a lavorare per fare in fretta, finalmente poi è arrivato il tempo di montare il perlinato per fare il “tatami,” dai forza, forza sig. Munari, ma lui non ascoltava, il suo motto era “cento misure ma un taglio solo”, mi irritava, quanto tempo ci metteva per fare un pavimento di legno?, ma aveva ragione, per fare bene il lavoro ci voleva quel tempo, cioè, quello che diceva lui.
Finalmente il tatami è finito,”per levigare devi fare così”, mi ha detto il levigatore che mi ha prestato la levigatrice, ore 23 io inizio, ma la macchina sembrava impazzita, andava da destra a sinistra e più io cercavo di fermarla più questa si ribellava, “pronto sig. Reami, come si fa a domare questa macchina? Allora si fa così…,così…,e così, ok?, grazie e buonanotte”,e finalmente dopo la levigatura la verniciatura, e poi ?, si inizia!!!
Questo accadeva nel 1976, la sede della palestra rimane quella fino al 1985 quando per motivi di spazio comincia ad essere piccola e nasce la forte esigenza di cambiare sede.
La successiva sede, e cioè quella odierna,è molto più grande,si è optato per la pratica di più attività sportive, ed oltre al karate sono presenti il body building, l’aerobica, la bio danza, i balli latino americani, la ginnastica della terza età, la power boxing, la back school, lo yoga stretch, lo step tonic, il funky, la ginnastica pre parto, il g.a.g, i corsi di autodifesa.
Questa breve cronistoria è la sintesi di trent’anni di attività di karate, di palestra e di attività sportive, tra queste righe tanti frammenti di vita e soprattutto tante persone che hanno praticato le nostre attività sportive, più o meno assiduamente.
La palestra Nakayama ha cercato in tutta la sua vita di associazione sportiva di dare sempre e costantemente, oltre ad un servizio il più possibile efficiente, una elevata qualità professionale attraverso i suoi istruttori e maestri, ed è ciò che si propone di continuare a mantenere come principio e propria caratteristica.
Il presidente sociale Loris Guidetti